Ho partecipato ieri ad Este ad un convegno, tra amministratori pubblici e rappresentanti del settore bancario e imprenditoriale, in cui si analizzavano i report della Fondazione Nord Est e della Camera di Commercio sul tema L'Europa chiama, nuove strategie per il Basso Veneto.
Interessante lo studio di questo territorio, omogeneo anche dal punto di vista culturale oltre che dello stato di sviluppo economico, e che comprende la bassa padovana, veronese, vicentina e l'alto polesine.
Dalla swat analisi si evincono le croniche debolezze ( scarsa industrializzazione e popolazione, deficit nei trasporti, difficoltà a fare gioco di squadra a livello politico ma anche di filiera produttiva e distributiva etc) ma anche le opportunità di crescita.
Crescita che potrebbe arrivare continuando ad inseguire il modello delle Alte oppure provando un modello di sviluppo alternativo per valorizzare le peculiarità di questo territorio, equidistante ma anche al centro di un quadrilatero viario e di importanti centri culturali e di produzione.
Ci sono varie eccellenze da sviluppare in settori, un po' di nicchia e meno "da battaglia", quali gli enogastronomici, metalmeccanico, del turismo, ma anche nelle risorse umane (formate nei centri universitari e di ricerca) a disposizione di settori strategici, a partire dalle nuove tecnologie al design ad es. nel settore del mobile o del tessile.
Consiglio a tutti di leggere la relazione di questo incontro, che credo verrà pubblicata a breve, nel sito della fondazione Nord Est o della Camera di Commercio di Padova.