Ricevo e pubblico dal dott. A. Favazza in tema di OMESSO VERSAMENTO IVA: quando le misure urgenti del Governo devono essere “aggiustate” dalla Cassazione..

È di questi giorni la notizia del deposito della sentenza n. 80 della Corte Costituzionale in base alla quale l’art. 10 ter del D.lgs. 10 marzo 2000 n. 74 viene dichiarato illegittimo.
Tuttavia, occorre porre la giusta attenzione alle motivazioni espresse dai Giudici della consulta.

Infatti, l’illegittimità costituzionale è limitata alla parte in cui, con riferimento ai fatti commessi sino al 17 settembre 2011, veniva punito l’omesso versamento dell’imposta sul valore aggiunto, dovuto in base alla relativa dichiarazione annuale, per importi non superiori, per ciascun periodo di imposta, ad euro 103.291,38.

Semplificando, la Corte Costituzionale, dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’art. 10 ter del D.lgs. 74/2000 ha conseguentemente modificato il precetto penale (rectius la soglia di punibilità), innalzandolo a € 103.291,38, rispetto ai precedenti € 50.000,00.

Ne consegue che, qualora vi siano procedimenti penali ancora tutt’oggi pendenti per fatti relativi ai periodi d’imposta dal 2007 al 2009 con un mancato versamento inferiore ad € 103.291,38, il Giudice non potrà che dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato ed assolvere l’imputato ex art. 530 c.p.p..

Nel caso in cui già vi sia stata una sentenza passata in giudicato oppure un decreto penale non opposto, l’art. 673 c.p.p. permette la revoca del precedente penale, con seguente “pulizia” del casellario giudiziale.

Vale quindi la pena di controllare gli atti del processo.