In tema di concorrenza sleale sono infondate le domande risarcitorie esperite ai sensi degli artt. 2043 e 2059 c.c., laddove non risultino acquisti dati e prove certe in ordine all'asserita concorrenza sleale parassitaria. Nella specie, la produzione e commercializzazione delle sedie da parte della società convenuta, alla luce delle caratteristiche evidenziate dal CTU, esclude che tali condotte integrino la le dedotte ipotesi di concorrenza sleale per imitazione servile ex art. 2598 n. 1 c.c. e per scorrettezza professionale ex art. 2598 n. 3 c.c.; trattasi infatti di beni che presentano differenze sostanziali rispetto ai modelli registrati di cui è titolare la società attrice per cui non sussiste il pericolo di confusione tra prodotti concorrenti.
Tribunale di Bari, Civile, Sentenza 27 luglio 2021, n. 2898